Dpcm Natale, confronto Governo-Regioni. I presidenti dicono no ad un ritorno a scuola a dicembre. Nessuna decisione presa.
ROMA – Un primo confronto tra Governo e Regioni sul dpcm Natale. Dopo il vertice di maggioranza, è andato in scena un confronto tra il ministro Boccia e gli enti locali.
Confronto Governo-Regioni, braccio di ferro sulla scuola
Attimi di tensione sulla scuola. L’esecutivo, su pressing di Italia Viva e della ministra Azzolina, ha messo sul tavolo un ritorno in classe il 9 dicembre. Compatto il no da parte dei governatori. I presidenti hanno chiesto di aspettare gennaio.
Come riportato da La Repubblica, l’unico ad accogliere (in parte) la richiesta del Governo è stato Eugenio Giani. Il presidente della Toscana si è detto favorevole al ritorno in classe delle seconde e delle terze medie nelle fasce arancioni e non solo gialle.
Sci, cenone e spostamenti
Nelle riunioni in corso a Palazzo Chigi sono state affrontate tutte le misure da inserire nel dpcm di Natale. Nonostante le perplessità delle Regioni, il premier Conte non sembra essere intenzionato a fare un passo indietro sull’apertura degli impianti sciistici. Da parte dei governatori la richiesta di chiudere i confini nazionali. Una proposta che, al momento, non sembra convincere Palazzo Chigi.
Nessuna decisione anche su cenone e spostamenti. Il ministro Speranza, sostenuto da Boccia e Franceschini, chiede una linea di rigore. Da parte del premier, però, c’è l’intenzione di prolungare l’orario di apertura dei negozi fino alle 22 per favorire la ripartenza dei consumi e, di conseguenza, uno slittamento del coprifuoco alle 23. Orario che potrebbe cambiare anche nei giorni di vigilia per consentire alle persone di trascorrere le festività con gli affetti più cari.
Per quanto riguarda le persone al cenone, il numero consigliato potrebbe essere dieci.
Messa di Natale
Restano distanze anche sulla messa di Natale. Il ministro Boccia, che spinge per una conferma del coprifuoco alle 22 o alle 21, ha detto agli altri esponenti della maggioranza che “seguire la messa, e lo dico da cattolico, due ore prima o far nascere Gesù bambino due ore prima non è eresia. Eresia è non accorgersi dei malati, delle difficoltà dei medici, della gente che soffre […]. Non facciamo sepolcri imbiancati. Papa Francesco ha dato un esempio bellissimo a tutti la scorsa Pasqua. Il Natale non si fa con il conometro, ma è un atto di fede“.
Nuovo vertice venerdì 27 novembre
Un nuovo vertice di maggioranza è stato convocato per le 10.30 di venerdì 27 novembre. Un incontro per cercare di trovare un compromesso, ma le distanze su alcuni punti restano.